e ora…

 ci sono  emozioni delle quali a volte non si riesce a parlare e nemmeno a scrivere,   e ci si convince che siano solo sogni , si confondono  nei pensieri, si ammassano e si rimescolano, come a voler cambiare le carte in tavola .. perché da sole farebbero male al cuore , perché non si potrebbero capire, nemmeno con il profondo del cuore e la più fervida immaginazione.. e allora si lasciano lì così  a vagare.. a cercare parole e motivi e azioni per poterle poi analizzare incanalare e classificare… ma  non sarà così e si aspetta su di una sedia, davanti a una porta , fermi immobili per vedere che succede  e se la porta si apre e fa filtrare un piccolo filo di luce si scatta in piedi  con il cuore che batte a mille e si grida.. entraaaaa, non andare via… chiunque tu sia entra .. e poi si richiude non era l’emozione, il cuore ha smesso di battere subito e ti sei seduto in attesa.. e non ci si crede perché non ha niente di credibile, è confusione … e cercare nelle parole la soluzione che non c’è, stasera non c’è e vorrei avvolgere il nastro.. e vorrei che tornasse quel sospiro e quel sussulto lieve .. e vorrei i battiti di farfalla nello stomaco e vorrei  .. e vorrei  e rimango qui a gridare, con la voce che ho, una canzone che mi dà risposte a domande.. “FINE”… ma non le credo.. non credo a niente e non ci capisco niente.. si è fermato il mondo un po’ più in là, si è fermato dove non c’era il capolinea ,  e ora.. dove andare , che fare, che dire.. che  .. mahhh 

e le sere passano..

passi le sere a raccontarti, a parlare dei giorni andati, delle persone passate, con dolcezza, di ricordi vivi, e passi così tra  le mille parole viste e scritte,  senza rete, senza motivo , ti confidi i pensieri più intimi, come a recuperare  la lontananza del tempo,  ma allo stesso momento a scoprire che è qualcosa di strano e di nuovo,  e non c’è motivo per privarsene e non c’è nemmeno la voglia di farlo, non avrebbe senso costruire rimpianti per evitare complicazioni che non esistono,  e abbandonarsi alle grida del corpo che reclamano qualcosa che è di più,  che è nei gesti, nell’odore, nei modi, che è affetto, che non ha un nome… e  sentirsi vivi in due,  forse leccarsi le ferite, forse godersi un po’ di vita , forse volersi bene.. e chissene frega del non si addice e non si fa.. e con un colpo di tacco ti ritrovi a buttar via il mondo e a chiudere la porta , a accendere tutte le candele e   a far andare le cose dove devono andare.. e così sia, anche se la mente è ancora altrove, anche se le domande non hanno avuto risposte, anche se.. ma poi lasci che passino le ore, tra pelle e parole,  serene  come se fossero sempre state come se fossero la cosa più naturale che c’è… e scopri che  il sangue scorre, e non c’è malattia ma solo forse una piccola apatia dettata dal fatto di non avere interesse… di non volere niente che sia solo così per fare… tant’è che sei quella che se la tira davanti al mondo..  e ti viene da sorridere se pensi a lui che crede che ogni sera ti porti a casa uno diverso.. lo fa solo per trovare un pretesto  per poter stare un passo indietro, e poi pensi a lui che invece cerca qualcosa di interessante e lo chiede a te se lo hai trovato.. l’unica risposta che volevi dargli era .. sono io l’interessante ma tu…  cerchi altrove.. e ti viene da sorridere e metterti le mani sugli occhi perché  non si sa cos’è, ma va bene e fa bene… è… aspetti ancora le risposte e vorresti fare le domande, ma  se non è il momento taci…

volevo piangere

tu.. così dal niente , mentre la sera scendeva come a far calare il sipario sul giorno e a creare intimità,  così in un momento in cui avevo poco tempo da dedicarti, ma tutta l’attenzione.. tu hai iniziato a rovesciarmi addosso un mondo di cose belle, di “amore”, di sensazioni infinite, di emozioni; mi hai lasciato senza parole, cosa inusuale, io parlo sempre tanto, troppo, ma tu mi hai lasciato così, piantata sui miei tacchi a prendere secchiate di infinita bellezza,  avevo paura di non riuscire a sentire tutte le cose che mi dicevi, con una naturalezza che  mi toglieva il fiato, e ogni parola  rendeva più molli le mie ginocchia,  faceva tremare di più le mie mani, sapessi che meraviglia sentire uscire dalla tua bocca ciò che spesso io sento nella mia testa e nel mio cuore nei tuoi confronti… , che ho sempre sentito in tutti questi  anni,  aldilà dell’attrazione fisica, del desiderio del corpo.. oddio.. io ero immobile ma dentro di me c’era una bambina che gridava e saltava di gioia…e volevo piangere,  piangere di gioia.. piangere perché delle cose così.. belle non me le ha dette nessuno, e soprattutto so che non c’è nessun secondo fine, ci conosciamo troppo, so che tu dici solo le cose che pensi e perché le pensi,  e questo vale più di chissà cosa, vale più di qualsiasi dichiarazione d’amore sterile che abbia mai avuto.  Io, io .. io sono troppo felice che tu sia su questa terra, che mi sia  capitato vicino e che  mi sia entrato nell’anima, non farò mai niente per mandarti via, tu sei quell’amore che non può essere tale poichè manca una parte , la parte della realtà quotidiana dei fatti,  e la condivisone dei corpi che  c’è stata e abita nei ricordi, ma sei però oltre, qualcosa con cui, chiunque entra è entrato o entrerà nella mia vita dovrà fare i conti….  perchè tu sei la cosa più bella che mi potesse mai succedere e quando ti dico che volevo piangere… è vero.. ma di gioia.. !!! chiunque si imbatterà in me, ahimè, avrà sempre un concorrente e se mi chiederà di rimuoverlo dalla mia anima.. perderà..  Ci sono cose che non si comandano.. i sentimenti, e magari  visto che io faccio sempre grandi casini non posso dargli un nome, ma  quelli nei tuoi confronti sono così belli e così tanti che… saranno per sempre… e non per quello che mi hai detto, ma perché sono lì dentro, le tue parole mi hanno solo riempito di felicità!!!!!!

è da qui che devo ricominciare

prima di te non c’era niente , prima di te non c’ero io, tutto era avvolto da una strana nebbiolina che come un velo copriva e nascondeva i colori, rumori che avevano tutti più o meno la stessa tonalità , ripetuti all’infinito come una nenia, battiti del cuore che andavano sempre alla stessa velocità, odori che si confondevano l’uno con l’altro.. attimi che non si distinguevano….. e poi sei arrivato te, e sono nata io.. il velo si è squarciato e poi dissolto e i colori si sono manifestati in tutto il loro essere, il verde dei prati e il blu del cielo, il rosso delle foglie d’autunno e l’oro del grano tagliato, il giallo dei girasoli e il grigio delle nuvole in un giorno di pioggia, il blu della notte, il platino della luna e l’argento delle stelle, i rumori si sono fatti  suoni ,  il vento soffia sull’erba e si può sentire insieme al battito delle ali di farfalla, si sentono i brusii dolci della notte, le grida disperate degli animali in amore, le urla dei gabbiani,  la pioggia che ticchetta sull’asfalto, e poi gli odori distinti la terra che ti entra nel naso e nella testa, il salmastro del mare, il profumo del pane appena sfornato , l’odore della pelle, e poi le voci e la voglia di correre cantando con le mani alzate al cielo, la musica che ti entra dentro e le emozioni che vivono da sole, il pianto e il riso…… Tu…hai fatto questo,  sono nata e ogni tanto ci penso,  e ora che tutto questo ce l’ho tra le mani.. non posso far altro che cercare di vivere, di esserci ora e sempre .. di correre, guardare cantare far scorrere la musica e il sangue nelle vene… e guardarti nel profondo degli occhi per vedere che sei tu l’origine.. sei un po’ come la sorgente… adesso scorro e devo scorrere da sola…ne ho la consapevolezza….. ma non devo  dimenticare, non posso anzi ,non ci riesco proprio, e quando mi blocco è da te che torno e quando vado è da te che cerco di allontanarmi e prendere le distanze….tu ci sei….. e io ora, da un po’, ci sono…

un po’ sopra al cuore….

e mi sento così stupida a volte quando mi fermo a pensare.. e ogni volta cerco di non lo fare, ma poi mi guardo allo specchio e vedo i segni del tuo abbraccio intorno al mio corpo,  i tuoi occhi in fondo al mio sguardo, lì dove finisce il corpo e inizia l’anima, un po’ sopra al cuore e mi chiedo perché ci sei  rimasto, lì, ti sei seduto  su una panchina, anzi hai piantato una tenda…… da un po’ troppo tempo….  un opera incompiuta, un sorriso mancato, un bacio che non era un addio ma un arrivederci… e poi il niente,  persi nel mondo nelle proprie vite,  ognuno nel suo mondo distante solo una mezz’ora l’uno dall’altro.. ma lontani milioni di  pensieri e parole.. e poi ogni tanto appari.. e non so per cosa.. tre parole.. ma ci sei.. anzi ci siamo.. nella  mente… e   mille domande come una 15enne un po’  sognatrice, mi chiedo un milione di cose e poi mi rispondo che invece è solo un caso, non volevi dire niente più di quello che hai detto, forse.. o forse… e poi torno con i piedi per terra e sogno solo pochi istanti al giorno, e vivo tutte le ore, e poi mi chiedo quanto dovrò ancora girare in cerca dei tuoi occhi, del tuo sguardo della tua bocca,  e non so perché, non so se.. e non capisco, non ci posso nemmeno pensare a quanto sono idiota.. ma  sono così: fuori moda, forse, poco interessante,  quasi imbarazzante per quanto posso essere infantile, e ripasso  lentamente i si detti probabilmente troppo presto e i perché mai domandati, e le domande lasciate infondo alla gola, codarde da non uscire, non per paura delle risposte  ma per non essere invadente, maledetto vizio che non riesco a perdere..  Scolorirai anche tu, vero? dimmi che è così.. il tempo lascerà il vuoto intorno a quella tua immagine, a quel sorriso così speciale, mai troppo e mai di convenienza, al tuo ridere  che  se chiudo gli occhi riesco ancora a sentire, alle parole giuste al momento giusto, al calore del tuo corpo sconosciuto e familiare, al desiderio che con te se ne è andato e stenta a tornare,   e la sensazione dei tuoi capelli tra le dita, al tuo sfottermi e fermare ogni piccolo e timido tentativo di dirti spudoratamente ciò che è….. dimmi che tutto questo sparirà presto, non posso restare ferma qui, devo andare .. devo farlo.. e accantonare la mia voglia di cercarti per venirti a scoprire, per entrare in te e per convincermi che infondo non c’è niente di interessante da conoscere in te, ti prego dimmi che è così, che mi sono sbagliata, che eri un bluff, che non c’è niente di bello, che .. dimmi ciò che vuoi..  se riesci a convincermi sei un grande incantatore di serpenti, sei un po’ mago…  proverò a camminare senza voltarmi per vedere se me ne  posso andare, anche se  stenteranno a crederla gli occhi del cielo questa cosa qui, loro sanno dove guardare…!

questo volerti bene..da’ ancora i brividi

 

 

Quando accade che mi fermo a guardarti  mi smarrisco nel cielo dei tuoi occhi in mezzo alle virgole dei nostri discorsi, scorre il tempo e mi chiedo perché tutto passa e non passi te; attraverso vite, anime, corpi e storie, e poi ritorno a te,  come fosse quel filo rosso che mi  lega a te , come ci fosse un  volere che va oltre ogni personale  volontà,  e tu torni, siamo sempre così vicini, che star lontani a volte è una necessità per vivere,   inutile tentare di spiegare questo bene che ti voglio,   questo qualcosa che viene da dentro che non si ferma davanti a niente, che  non chiede ma dà, che è felice se sei felice che è …  Con gli anni ho imparato  tante cose, e questo ha reso più fluido il nostro rapporto, con gli anni però non ho perso la curiosità di osservarti, di scrutare i  tuoi gesti, di conoscerti, perché ai miei occhi sei sempre nuovo,  perché sei sempre un grande pozzo di cose interessanti, ed è per questo che è bello star con te a parlare ore ed ore, di tutto, dalla fisica quantistica a come si cucinano le bavette con le vongole, a parlar di sentimenti e di vino, di abitudini e di vite vissute o anche solo sognate, ascoltare consigli e vagliare  le ipotesi, esprimere opinioni e  ridere sulle cazzate che ogni tanto ci diciamo;  Il tempo non ha però sopito il piacere di sentirti vicino, quei piccoli brividi, anche se la nostra confidenza mi rende libera e serena di fare la sciocchina e a volte anche l’oca ammiccante, perché tu sai ciò che sono, più o meno, tu non giudichi, tu  apprezzi e soddisfi il mio bisogno di essere guardata..il fatto è che a volte per non sentire quei brividi mi sottraggo al tuo contatto, mi astengo dalle smancerie perché poi è un po’ più difficile..ma  mi piace.. o cavolo se mi piace sentirli ancora…

Nel mio girovagare mi guardo intorno alla ricerca di un “amore” da scovare , e mi illudo che esista qualcosa di più, qualcosa di diverso ..ma poi lo so che l’amore non esiste, e se esiste è qualcosa di diverso .. è forse quello che provo per te? ma forse SI, ma non lo so.. Si sa ,è risaputo, perché non ne faccio un segreto, io non so cosa sia amare,  non so ciò che significa, ma se mi fermo davanti al mare in un giorno di sole è te che vorrei abbracciare, e se poi svanisce il sole arriva il vento e scompiglia i capelli alza la sabbia e fa crescere le onde è te che in quel momento vorrei avere accanto e sentire le tue braccia che mi vengono a scaldare, e se poi  corro fino alla fine del fiato in un prato è su te che vorrei cadere e con te vorrei rotolare  fino a che il brivido diventato insopportabile ci costringesse a soccombere a quest’eccitazione e appagare i sensi.. non c’è niente di normale nelle parole che dico, scrivo e che ti so raccontare, ma il normale  o comune che lo si voglia chiamare è alla fine anche noioso e banale,  ogni giorno ha la sua follia che rende normale ciò che per altri è sicuramente inusuale,  e di questo non appartenere ai più ne faccio una profonda convinzione e un vanto, finchè posso mi distinguo, finchè  avrò la forza di essere me stessa fuori da schemi e convinzioni, lasciando dire chi mi vorrebbe imprigionare, cambiare o redimere .. e se questo è strano lasciamo che sia così, il  mio volerti bene è l’amore più particolare che riesco a provare che non riesco a controllare…..

poco prima della pioggia

i tuoi occhi mi passano in rassegna e indugiano sui particolari, faccio fatica a  restarti indifferente, a fare finta di niente, ma ci provo, ci devo riuscire, non posso cedere, sarebbe  sbagliato, sarebbe stupido, sarebbe .. sarebbe.. sicuramente bellissimo.. perché lo so, e infondo lo desidero sempre, e se mi lascio andare è lì che vado a finire, e cedo.. cedo  mentre in questa sera calda d’estate piano inizia a scendere la pioggia, silenziosa come i tuoi passi,  calda e   piacevole come le tue mani, come la tua bocca,  e prima che il cielo rovesci la sua potenza, tu mi prendi  con la tua fermezza inchiodando la mia schiena al muro, senza darmi il tempo di dire, di fare, la tua bocca si prende i miei baci con impeto, non oppongo nessuna resistenza e mi lascio andare a quel desiderio di te tenuto a bada dalla razionalità, ma così intenso da esplodere in un attimo, mescoliamo saliva e carne, mescoliamo respiri affannati e morsi  accennati, le tue mani mi percorrono sui vestiti cercano la via, il mio corpo si offre a te, la schiena si inarca, i seni ti regalano il turgore dei capezzoli,  il cuore accellera i battiti, sento che cresce il tuo desiderio,  ti sento premere contro di me così forte, ti desidero,  cade la tua camicia  di lino leggera, si posa a terra e mi riempio i polmoni del tuo profumo, del tuo odore,  ti voglio, e te lo dico, non gioco più, non scherzo..  ma lo sai, è solo che mi piace essere chiara.. ci fosse l’ombra del dubbio.. anche se infondo so benissimo che non ho deciso io, sei tu che hai deciso di avermi, ora qui.. ora è l’ora, e mentre  bacio il tuo petto, il tuo collo, le tue mani frugano smaniose di  scoprire quanto sia forte questo volerti,  affondi le tue dita e mi scappa un gemito, il piacere è così grande.. avevo quasi scordato che effetto mi fai,  e poi in un attimo mi sollevi quasi da terra, mi volti e ti fai spazio  tra le mie cosce, così entri  come a dire “ci sono piccola” ti sento ogni centimetro ti avvolgo un abbraccio  caldo e morbido per te,  il tuo respiro sul collo, le mie ginocchia  si ammorbidiscono, il piacere esplode dentro me, forte, continuo, incessante.. non mi dai tregua mentre ti sento sudare su me, mordere ,stringere e godere,  non ho più nessun controllo del mio corpo e nemmeno della mia mente, sono nelle tue mani, sei tu che comandi, dirigi.. io ti assecondo con piacere, godendo di ogni istante , mi guardi compiaciuto con quegli occhi quasi socchiusi,che brillano come lame affilate,  non parli ma dici tutto,   voglio essere la fonte del tuo piacere .. … mentre fuori l’acquazzone estivo copre ogni rumore,  lasciando noi al centro del tempo, nel darsi e volersi… si consuma  tutto questo  fino a che la tensione sale alle stelle, per poi esplodere  fino a far ricadere noi a terra e sorrisi sulle nostre labbra, sguardi sereni e momenti di lenta complicità e dolcezza… e nell’aria  che sa di fresco e terra bagnata i nostri occhi si incontrano ancora per un po’, rasserenati e rassegnati da ciò che è stato e forse poteva non essere… senza alcuna voglia di andare via, perchè c’è bisogno di perdersi in un sogno almeno ogni tanto , fosse anche solo per un ora o un po’ di più, serve a dar senso alla vita…

il vento increspa le onde

.. e poi passano le meteore così in fretta che  assomigliano più a stelle cadenti, svaniscono i brividi, e cala  l’apatia…  succede .. e ti ritrovi lì ferma a sostenere le tue teorie che non fanno una piega, a razionalizzare le tue emozioni, a gestire le tue giornate con la professionalità che ti si addice, a muoverti tra serate mondane, eventi  sociali,  a ridere e  dispensare battute, a abbracciare salutare a rispondere a tutti i come va.. con i tuoi ormai collaudati .. sto bene.. e infine torni a casa, e se ti fermi un momento a guardare il soffitto ti rendi conto che in questo momento, come in tutti i momenti pesanti.. vorresti una favola, una favola da vivere di giorno e sognare di notte, sei grande abbastanza per  sapere che le favole esistono solo nei libri e nei film, ma ciò non ti dissuade dal volerla, anche battendo i piedi come fanno i bambini, perché  va bene tutto la tua vita è tua è piena è anche gratificante , ma manca un pezzo, manca sempre quel pezzo che hai sbagliato, che non sei mai riuscita a trovare e non sai perché, e ti convinci che sia così, che infondo ci sia  sempre quel retaggio infantile di non sentirsi accettata, di non sentirsi degna dell’amore di nessuno e di sentirsi solo in debito con gli altri.. è per questo che la tua gioia sta nel dare anziché nel ricevere , che si legano a te solo uomini egoisti, e gli altri, quelli  indipendenti e altruisti, si avvicinano, ti guardano e vanno, forse solo perché li illudi di non aver bisogno di loro.. sei bravissima in questo..   sei sbagliata Signorina mia, sei sbagliata dentro e a volte il vento increspa le onde finchè non si muove tutto il mare e allora diventa un casino.. vacilla l’equilibrio anche contro la tua volontà , si attenua il sorriso, e si perde lo sguardo nel cielo, sognando solo altri lidi.. sai che devi cambiare i tuoi pensieri ma poi  ritornano, sai che sei una che non  crede ma spera, sai che sei una che  si è sempre sentita così, e  quando si placherà la tempesta ti rassegnerai ancora una volta alla tua condizione suprema, fatta di condanne autoinflitte, fatta di rinunce autoimposte, fatta della convinzione che non ci sarà mai ciò che credi, ma che piuttosto che accontentarti rinunci… e vai avanti per altre strade..

il mare è in tempesta…  ma anche parecchio adesso!

meteore e brividi

per un bel po’ di tempo ho creduto che qualcosa si fosse rotto dentro di me, ho creduto di non essere più capace di provare emozioni; solo qualche mese fa  pensavo fosse impossibile sentire i brividi lungo la schiena, quasi mi ero rassegnata a questo, credendo fosse la condizione esistenziale che mi spettava, per decisione di chi non si sa; Nella mia testa pensavo che nessuno  avrebbe mai potuto farmi sentire quella sensazione bellissima che ti fa mancare il respiro, le forze, che ti stampa il sorriso ebete sul viso e annienta la capacità di intendere e di volere per qualche minuto …. forse rassegnata avevo anche sperato di vivere nel grigio… ma non ne vale la pena… perché se non cerchi e non chiedi poi capita che ti imbatti nell’inaspettato…. Io so di non essere capace di amare,  probabilmente, come ho sempre sostenuto e tutt’ora sostengo,  perché è come dire il pezzo mancante del puzzle non c’è e pertanto non ci riesco.. annego nella mia aridità e nel mio individualismo, mi faccio annientare dall’egoismo e mi faccio succhiare l’animo da chi non  sa dare niente.. però.. sono io, ho bisogno di essere viva, un ora, un giorno, un mese… ma viva… e se non so amare, pace,  vivrò solo di innamoramenti, infatuazioni e emozioni….. e  così quando credo  di essere arrivata al punto di potermi sedere indisturbata sul greto del fiume a osservare l’acqua che scorre ,  berne ogni tanto un sorso, solo per il piacere di sentirla fresca scendere in gola… ecco che   arriva la piena e bammm mi travolge… mille volte mi sono forse negata questo, mille volte non ero pronta mille volte sono fuggita.. ora  non voglio farlo, ho bisogno di vivere ….. e mi faccio  bagnare trasportare,  dimenticando che non va bene, non si può, non si deve, fa male .. perché bisogna che sia per due.. e dove sta scritto… il male non si sente,  è molto più grande il momento di sorridere e sentire il sangue che scorre, il corpo che si plasma ,che si rende affascinante senza che tu ci metta niente, i pensieri positivi e l’energia… e se poi non suona il telefono , bah si fa finta di niente, perché quel che c’è si prende e quel che non c’è si lascia andare via….  perché vivere è più importante….

piacevolmente DONNA

attendevo da tempo i brividi e speravo esistessero ancora, mi sentivo un bel fiore appassito per la mancanza d’acqua, avevo perso la voglia di credere che esistesse qualcosa di diverso…. poi ho dato retta a quell’istinto, rimandato indietro da tempo, ho fatto si che .. ci fosse… ho fatto si che fosse… quando  ho sfiorato la tua pelle, .. un piccolo brivido, era vero non era immaginazione.. avevo voglia di sfiorarla ancora di toccarla e poi percorrerla…. avevo voglia di  andare oltre.. oltre al tuo sorriso, e al tuo sguardo.. e trovarti così,  lontano dal caos di sempre, lontano dal sorriso mescolato alla gente, alla musica , al rumore di bicchieri e parole… mi ha fatto bene, mi ha fatto sentire.. mi ha portato piano rilassatamente verso te, uno sconosciuto che  non è mai stato tale,  a volte ci ho pensato, ma poi mai fino infondo .. e invece.. è stato così piacevole..  sorreggermi al tuo barccio e camminare con te, tra l’imbarazzo lieve dell’incontro e la  voglia di scoprire; come fosse Natale, e  fossi un  regalo da scartare, qualcosa di nuovo e  eccitante da esplorare.. ed è  così che è stato in quell’accompagnarmi al tuo braccio, per rendere più sicuri i mie passi tacco 13.. e un po’ di più,  mi sono persa nel desiderio di sfiorare le tue labbra, senza nessuna voglia di nascondersi dientro ad inutili reticenze,  mentre seduta davanti a te potevo indugiare sui tuoi particolari, sul tuo sorriso accattivante, sul tuo sguardo  cercando di scoprire cos’era che  mi costringeva ogni volta a  guardarmi intorno, con il desiderio di incrociarti, di scambiare due parole,  mai troppo vuote, mai troppo scontate.. e adesso ero autorizzata a  guardarti da vicino, finalmente, sentendo la tua voce, e capendo le cose che dicevi, senza alcuna interferenza..  sorpresa di trovarmi a “casa”, sorpresa di guardarti  e  continuare a non capire cosa mi attirava in te, ma sentirmi comunque sempre più attratta da quel sorriso che si stagliava sulla tua faccia,  ero serena e stavo così bene con me stessa (finalmente)  che… piano si faceva spazio in me il desiderio di.. avvicinarmi,  e così tra un bicchiere di vino e le tue parole…ho  iniziato a cercare di scoprire il tuo odore,  finchè  non ti sei avvicinato e  ho capito che potevo smettere di cercare,  la tua pelle si confaceva con la mia,  anzi  da sotto i vestiti il corpo rivendicava la sua libertà di  toccarti, e mentre salivo le scale saliva con me, con noi, il desiderio di  ascoltare quel grido e  mescolare un po’  di noi.. e così che è stato   ridendo  rilassatamene prendersi e perdersi in un unico momento di passione, e liberare anche l’ultimo  respiro perché diventasse un sospiro..  .. liberare il piacere, ricordarsi come si fa a lasciarsi andare totalmente, mentre la mia mente lo voleva il mio corpo  doveva recuperare certi movimenti e un po’ di spontaneità, ma in te ho trovato mani forti e  labbra morbide e carnose, ho trovato la tentazione,e  la gioia di cedervi… mi sono scoperta  ad avere ancora la voglia di giocare con quel piacere che libera la testa e i sensi, e mentre   gli spasmi  squassavano il mio ventre guardavo i tuoi occhi intenti a  carpire il piacere che mi stavi regalando, e in me saliva la voglia di ricambiare ,  brivido  dopo brivido..  finalmente nelle mani di un uomo, finalmente mi sentivo donna… autorizzata a essere donna, anzi liberata e fatta sentire “donna”… e poi ..  ma si.. e poi chi ha pensato più..   … ho sciolto le catene e mentre  tutto  si consumava..  beh mi sentivo bene… e bene sentivo te…  nel  buio che mi portava a casa,  non riuscivo a pensare ma solo a sorridere,  era un bel po’ che non mi capitava che ci fosse l’attenzione  su me e sul mio piacere, sul mio corpo,   che non fossi considerata un oggetto del solo egoistico piacere,  costretta in un certo senso a condurre i giochi a essere uomo, dalla cena, al  resto.. dal sorriso al piacere.. e invece per una sera  DONNA..  e come sempre  ho sostenuto, fosse anche solo finita così.. sarebbe una conquista.. perché non conta quanto, ma conta come.. conta l’ora, lo star bene, perché è questo  che mi piace che desidero…  e cerco di dribblare la sofferenza, finendo poi per caderci distrattamente, ma poi se riprendo il controllo di me, piuttosto mi fermo un pochino prima di .. ma mi godo l’attimo del bello che c’è.. e fosse anche solo un ora, una sera…  tu mi hai fatto bene.. bene sei..e  quel sorriso rimane tra quelli da mettere nel libro delle cose belle…quelli a cui magari si chiede la replica, ma a cui non si   deve chiedere mai  troppo,  un sorriso di quelli che si cerca per star bene e a quelli a cui si offre, si regala liberamente  la parte migliore !!!