pugni alla porta, l’anima grida

..e  come un incessante  battere di pugni alla porta, il tuo pensiero a volte tormenta la mia anima , non mi da’ pace finchè non vengo a cercarti, per trovarti, per sfiorarti, per sfiorare te e il tuo pensiero e se è il tuo corpo tanto meglio;solo così, quell’incessante voce che chiama, si placa, si rasserena,  si siede ad osservare il lento scorrere del tempo colmo dell’incontenibile rinascere di sguardi e pensieri, parole e sorrisi, la libertà di essere quello che sono, che siamo, l’uno al cospetto dell’altra ..  solo così si placa  l’anima che grida, perché appagata e soddisfatta di essere stata ascoltata e ammirata, di aver ottenuto quello che chiedeva, che bramava; e anche  fosse solo un attimo, lì si ritrova l’essenza del non appartenersi ma dell’essere parte di un  anima che ha ingoiato e fatto suo un pochino dell’altra, per non  dimenticarla in nessun  modo, per portarla con s’è senza fatica alcuna, per divorarla ogni volta che ne vuole un po’ , senza doverla  mettere mai nel bagaglio del giorno perché è lì ovunque, perché non ha un peso, sta dentro e sta intorno come aria, sangue e fiato… ecco perchè a volte il rumore che fa quel pezzettino è così forte che non lo si può snobbare,  ma lo si deve necessariamente assecondare , per poter poi vivere.

E così tra noi poi capita che sia tutto normale, quel che  se ci pensi non si può spiegare, non ha un nome ne’ un motivo, è così ed è bello perchè è così….

non nascondersi ma mostrarsi, dimostrarsi senza pudori e veli, dire tutto anche se è sconveniente e poi fermarsi e capirsi senza dire niente, far scendere poi saltellanti brividi lungo la schiena a far venire la pelle d’oca e  ricordare che il corpo vibra, quando l’anima  è libera e vola…. Quando non si tenta di far la ruota come i pavoni perché  vien naturale  mostrarsi così, con quelle piccole imperfezioni ma con tanto di emozioni, perché non c’è niente da dimostrare c’è solo il piacere di stare … e goderne.. perché è nell’essere , nell’esserci che ci si  dà, senza prezzo e senza chiedere il resto..  un po’ come è naturale alle foglie volare dai rami e volteggiare nell’aria per poi lasciarsi cadere …senza preoccuparsi né dove nè come …  ma  vuoi mettere come sono belle, libere e felici di quel volo .. così è…

 stare vicini a volte è necessario oltre che bellissimo, il bisogno di sentire la pelle , il sentire le mani, nelle carezze lievi e negli abbracci profondi,  le labbra, l’odore  di noi che così facilmente e semplicemente si mescola , come se.. come se avesse la stessa base e su questa si fosse sviluppato, ma in questa si ritrovasse  facilmente…

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