L’unica cosa da dire

a volte l’unica cosa da dire sarebbe…  andate tutti a fanculo… ma la razionalità e infondo i sentimenti non te lo fanno fare, non te lo permettono, anche quando la situazione si fa pesante come il più grosso dei macigni, quando  carichi sulle tue spalle pesi forse più grandi di te,  e capita che lo fai una prima volta perchè ti senti forte per sostenere quel peso, ma non hai considerato le eventualità di altri pesi, di altri macigni che arrivano senza che tu te li aspetti, e non puoi esimerti dal fartene carico, non puoi , piano le spalle si incurvano insieme agli angoli della bocca, insieme alle rughe che  si fanno sempre più profonde, e a volte senti così forte il peso che le mani tremano e anche le ginocchia,  sei abituata a portare sempre avanti tutto senza troppe lamentele, perchè non le hai mai potute avanzare, perchè mai ascoltate e quindi hai perso anche la volontà di farle.. avanti.. sempre avanti cercando di sollevare i pesi.. ma  se ti fermi .. si quando la sera ti fermi davanti a quello specchio, mentre lavi via il trucco dagli occhi, ti guardi, nel silenzio  della casa vuota e  dentro te lo pensi…. ma andate tutti a fanculo…. e che cavolo, io sono una , umana , non sono robocop, non  lo sono, ve lo assicuro, quello che faccio costa fatica impegno e pesa.. pesa.. e non si cede perchè allenata a non cedere mai… piuttosto si muore, ma non ci si arrende… ma si avrebbe la voglia di farlo.. si avrebbe la voglia di voltarsi alzare i tacchi e gridare al mondo che sta li fermo a guardare  , che sa che  ci sei, che conta sempre su te e le tue soluzioni… si, gridare al mondo … andate tutti a fanculo… e guardare il sole e correre via… in un tramonto che ti inghiotte fino a bruciarti fino a farti diventare solo una pagliuzza luccicante in un  cielo d’estate.. leggera

piacevolmente DONNA

attendevo da tempo i brividi e speravo esistessero ancora, mi sentivo un bel fiore appassito per la mancanza d’acqua, avevo perso la voglia di credere che esistesse qualcosa di diverso…. poi ho dato retta a quell’istinto, rimandato indietro da tempo, ho fatto si che .. ci fosse… ho fatto si che fosse… quando  ho sfiorato la tua pelle, .. un piccolo brivido, era vero non era immaginazione.. avevo voglia di sfiorarla ancora di toccarla e poi percorrerla…. avevo voglia di  andare oltre.. oltre al tuo sorriso, e al tuo sguardo.. e trovarti così,  lontano dal caos di sempre, lontano dal sorriso mescolato alla gente, alla musica , al rumore di bicchieri e parole… mi ha fatto bene, mi ha fatto sentire.. mi ha portato piano rilassatamente verso te, uno sconosciuto che  non è mai stato tale,  a volte ci ho pensato, ma poi mai fino infondo .. e invece.. è stato così piacevole..  sorreggermi al tuo barccio e camminare con te, tra l’imbarazzo lieve dell’incontro e la  voglia di scoprire; come fosse Natale, e  fossi un  regalo da scartare, qualcosa di nuovo e  eccitante da esplorare.. ed è  così che è stato in quell’accompagnarmi al tuo braccio, per rendere più sicuri i mie passi tacco 13.. e un po’ di più,  mi sono persa nel desiderio di sfiorare le tue labbra, senza nessuna voglia di nascondersi dientro ad inutili reticenze,  mentre seduta davanti a te potevo indugiare sui tuoi particolari, sul tuo sorriso accattivante, sul tuo sguardo  cercando di scoprire cos’era che  mi costringeva ogni volta a  guardarmi intorno, con il desiderio di incrociarti, di scambiare due parole,  mai troppo vuote, mai troppo scontate.. e adesso ero autorizzata a  guardarti da vicino, finalmente, sentendo la tua voce, e capendo le cose che dicevi, senza alcuna interferenza..  sorpresa di trovarmi a “casa”, sorpresa di guardarti  e  continuare a non capire cosa mi attirava in te, ma sentirmi comunque sempre più attratta da quel sorriso che si stagliava sulla tua faccia,  ero serena e stavo così bene con me stessa (finalmente)  che… piano si faceva spazio in me il desiderio di.. avvicinarmi,  e così tra un bicchiere di vino e le tue parole…ho  iniziato a cercare di scoprire il tuo odore,  finchè  non ti sei avvicinato e  ho capito che potevo smettere di cercare,  la tua pelle si confaceva con la mia,  anzi  da sotto i vestiti il corpo rivendicava la sua libertà di  toccarti, e mentre salivo le scale saliva con me, con noi, il desiderio di  ascoltare quel grido e  mescolare un po’  di noi.. e così che è stato   ridendo  rilassatamene prendersi e perdersi in un unico momento di passione, e liberare anche l’ultimo  respiro perché diventasse un sospiro..  .. liberare il piacere, ricordarsi come si fa a lasciarsi andare totalmente, mentre la mia mente lo voleva il mio corpo  doveva recuperare certi movimenti e un po’ di spontaneità, ma in te ho trovato mani forti e  labbra morbide e carnose, ho trovato la tentazione,e  la gioia di cedervi… mi sono scoperta  ad avere ancora la voglia di giocare con quel piacere che libera la testa e i sensi, e mentre   gli spasmi  squassavano il mio ventre guardavo i tuoi occhi intenti a  carpire il piacere che mi stavi regalando, e in me saliva la voglia di ricambiare ,  brivido  dopo brivido..  finalmente nelle mani di un uomo, finalmente mi sentivo donna… autorizzata a essere donna, anzi liberata e fatta sentire “donna”… e poi ..  ma si.. e poi chi ha pensato più..   … ho sciolto le catene e mentre  tutto  si consumava..  beh mi sentivo bene… e bene sentivo te…  nel  buio che mi portava a casa,  non riuscivo a pensare ma solo a sorridere,  era un bel po’ che non mi capitava che ci fosse l’attenzione  su me e sul mio piacere, sul mio corpo,   che non fossi considerata un oggetto del solo egoistico piacere,  costretta in un certo senso a condurre i giochi a essere uomo, dalla cena, al  resto.. dal sorriso al piacere.. e invece per una sera  DONNA..  e come sempre  ho sostenuto, fosse anche solo finita così.. sarebbe una conquista.. perché non conta quanto, ma conta come.. conta l’ora, lo star bene, perché è questo  che mi piace che desidero…  e cerco di dribblare la sofferenza, finendo poi per caderci distrattamente, ma poi se riprendo il controllo di me, piuttosto mi fermo un pochino prima di .. ma mi godo l’attimo del bello che c’è.. e fosse anche solo un ora, una sera…  tu mi hai fatto bene.. bene sei..e  quel sorriso rimane tra quelli da mettere nel libro delle cose belle…quelli a cui magari si chiede la replica, ma a cui non si   deve chiedere mai  troppo,  un sorriso di quelli che si cerca per star bene e a quelli a cui si offre, si regala liberamente  la parte migliore !!!