ricomincio dalla fine

E ricomincio dalla parola fine scritta, questa volta, con l’inchiostro indelebile. La parola che adesso hai scritto tu marchiando a fuoco la mia pelle, e rigirando la frittata come hai fatto sempre, almeno adesso sono io il carnefice e tu la vittima, io, quella che si è comportata male, perché ha provato fino in fondo a  ricercare i sentimenti del primo giorno nonostante gli schiaffi  ricevuti al posto dei grazie, nonostante la pazienza che poi si esauriva, nonostante la delusione… ma va bene così altrimenti non sarebbe mai finita perché tu non avresti mai accettato di essere stato in errore… e saresti tornato sempre e io come una cretina ci sarei cascata ancora, perché  questo sono una stupida  che ancora non ha imparato la lezione..hai scritto FINE  ho passato due giorni intontita a realizzare che era finita , non ho fatto la spesa, non mi sono lavata i capelli, non ho fatto niente, non ho parlato, non ho dormito, non ho pianto… sono rimasta così  anestetizzata,  attonita .. e poi mi sono dovuta svegliare.. era lunedì e la vita riprendeva il suo corso… e da qui, da qui devo ricominciare..

 Si è chiuso un capitolo, una storia, una speranza, ho fallito dinuovo, ho fallito ancora, non sono in grado di gestire i mie sentimenti, non sono in grado di vivere un amore come si deve, come vorrei e imbocco strade sbagliate e le percorro finchè non mi perdo, finchè non  perdo me stessa… adesso è finita, e non è un male… anzi….

Adesso si ricomincia, piano, si cerca di trovare il piacere nelle piccole cose, nei sorrisi del mio bambino, nelle parole di un amica ,  negli ingredienti di una torta, nei numeri del mio lavoro, nei passi dell’ora di danza, nelle parole di un libro, nelle bollicine di un aperitivo…ma ancora non sono me, sono avvolta da una nebbia, pietrificata dalla delusione,  sfiduciata nel sesso maschile e sconvolta da me stessa… mi tengo alla larga da ogni uomo, anche quello che  tempo fa  avrei pagato perché mi corresse incontro.. adesso è costretto ad inseguirmi mentre scappo… non voglio sforzarmi, voglio che accada da se.. che mi svegli una mattina e .. mi sia tornata la pelle d’oca.., mi sia tornata  un po’ di follia… febbraio finirà per fortuna, e si spera che accada presto.. e poi arriverà la primavera,  e con lei..  speriamo tornino le emozioni, i brividi e i sogni, magari le farfalle nello stomaco, magari di quelle a doppio senso, di quelle che regalano la libertà… ma ora va così…. Ma ora va….

e finisce…

scivola

Ed così che in una sera di inizio autunno,  mentre il giorno finisce, ho deciso di finire  anche questo stillicidio d’amore, questa sofferenza immane che ogni giorno cresceva nel mio stomaco svuotando il mio cuore e ammosciando il  mio sorriso,  è così che mentre tramontava il sole , ho lasciato cadere quelle parole, “E’ FINITA” sono cadute sulla mia scrivania, sono rotolate per terra, ti hanno accompagnato alla porta,  e quando si è chiusa  mi sono detta è finita,un altra volta ancora. Credevo che  fosse tutto sommato più facile, ma forse non lo è stato, non lo è ancora; quelle parole hanno svuotato la mia anima, ma non le hanno dato un immediato sollievo, l’hanno lasciata così  sospesa nel vuoto.. ho fallito,  ho creduto che potesse esserci un domani una pienezza di quello che penso sia amore,  felicità , e mi sono ritrovata con l’angoscia di essere ancor più sola di quando sono sola, con la tristezza di non essere ne’ capita ne’ apprezzata , con la disperazione di chi è sfruttato e usato dall’egoismo altrui; lo so la colpa è mia, e della mia maledetta abitudine di dare e dare e dare tutta me senza  risparmiarmi mai e senza chiedere mai niente.. solo sperando che sia apprezzato,  ma  comunque sia  ho sbagliato, ho fallito.. me ne vado che è quasi buio, chiudendo la porta e  la mente, per non pensare per un po’, per quel tanto che basta per non piangere più.

 Ho impiegato i giorni riempiendoli  di tutti i miei impegni,il lavoro, la casa, mio figlio, le amiche, tutto quello che può aiutare a non aver tempo per pensare, e poi ecco la pioggia che scivola sui vetri e piano sento  che scivola via  il groviglio  allo stomaco, scivola via quel senso di  vuoto, scivola via l’odore della tua pelle, scivola via il sapore dei tuoi baci, scivola via il calore dei tuoi abbracci, scivola via insieme a questo, l’abitudine di te e del’averti accanto, del pensare il mio tempo libero con te, scivola via la mia abitudine di preoccuparmi di te e dei tuoi malesseri, dei tuoi sbalzi d’umore… scivola via l’amore, quello che  c’era tra noi si affievolisce come il fuoco che si spenge, ho tentato di rinvigorirlo troppe volte e così poi piano piano non ha più la forza di riprendere.. mi dispiace perché ti voglio un mondo di bene, ma non è questo che basta alla mia vita, non basta che io ti voglia bene .. c’è la necessità di amare e essere amata, c’è la consapevolezza che la persona al mio fianco deve essere un valore aggiunto alla mia vita, e io alla sua, c’è la convinzione che essere in due non può far male… non così, non può farmi sentire in prigione.. non può…

 E allora lascio che scivolino via anche le lacrime dai miei occhi, che si facciano strada sulle guance, che bagnino le mie labbra, affinchè esca questo mare nero e lasci spazio dinuovo al blu del cielo.. ai sorrisi che mi mancano, alla speranza  che ci sia là fuori  qualcosa di speciale.. qualcosa per cui valga la pena..fare ogni cosa.. qualcosa che abbia un doppio senso e non  una sola corsia..

vivere….sopravvivere

ho sempre giustificatola tua apatia con mille attenuanti, timidezza, introversione, difficoltà a esprimersi… ma invece no, adesso capisco che non c’era niente da giustificare….perchè non c’era niente era così e basta… non è che non riuscivi a dire a esternare.. no, tu non le vivevi le cose… e tutto diventava piatto, gioie e dolori… niente ti faceva cadere in un baratro, niente ti faceva andare alle stelle… e io che mi inventavo mille scuse,volevo che tu fossi come io credevo.. e ci speravo, mi chiedevo cosa provavi, anzi facevo tutto per attutire i colpi, ed esaltare le cose belle…. sforzi enormi e inutili…

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..un momento… e prova a capire…


e ogni tanto capita che le lacrime trovino la strade per gli occhi, e il rimmel cola come se fossero le ombre di quel sole che mi sputa in faccia i suoi raggi a ricordarmi quanto bella è questa vita, e come a volte, per gli altri, la riesca a buttare via… ho bisogno di piangere, di far sciogliere quella rabbia che cova nel cuore, quella sensazione di dolore che non ti fa vivere, ma non ti fa sicuramente morire… i pensieri non rinfilano la logica e si annebbiano, si ammassano, si perdono, si confondono… a cercare un perchè una ragione, l’unica ragione è il non voler mollare, il non riuscire a chiudere del tutto quel portone, non l’avevo calcolato, non credevo toccasse a me, ma adesso l’ho capito, questo non è il mio posto, non così, non ci siamo… e allora mi ritrovo qui ad implorare il mondo che ti faccia capire, che se davvero mi ami come dici, devi fammi andar via e non rendere le cose ancora più difficili… non c’è un senso, non c’è un motivo, ma c’è che quello che era non è più, quello che ho fatto, sopportato, inventato… non si ripete, non ci sono più quelle cose di me, di noi, di una vita che coloravo ogni volta che il grigio traspariva… non c’è… la tavolozza dei colori adesso è mia… ti prego fammi andare via, così di spalle, asciugandomi gli occhi, e guardando il sole, sperando in un sorriso che deve ancora venire, uno per me… ma uno anche per te… ci sarà nel mondo chi ti vorrà amare, ma non io, non più io… lasciami andare… e non far finta che tutto sia “normale”… te lo ripeto non è più niente normale, è tutto, sempre e solo diverso, tutto da inventare, ma insieme non mi viene, non ci riesco… non ci credo e non ce la faccio… è così… si cambia, si accetta a fatica, non è semplice per nessuno, ma prima o poi lo devi fare, sono mesi, anni che te lo cerco di spiegare ed ora si è rotto tutto e non si può aggiustare… non c’è colla, non c’è benda che possa rimediare…. lasciami andare…
domani asciugherò gli occhi, guarderò il mare e proverò a respirare… di là, si se ti sforzi lo vedi il mare… ma tu lasciami andare!

l’ombra di me.. che odio!

io mi muovo per casa e te sei la mia ombra,
mi soffochi CAZZO!
Ma come fai a non capire, non posso fare un passo che tu mi stai appiccicato, mi soffochi, mi soffochi, mi soffochi!
Pulisco la cucina, e tu mi segui, stendo il bucato e tu sei lì, sistemo i fiori e mi stai ad un passo, preparo il pranzo e mi contempli, ma come faccio a vivere così…. ma come?! Non ce la faccio e poi se ti dico che ti devi spostare, non comprendi, mi chiedo solo se sei deficiente, o ci fai!!!! Ma nel mondo ci sono tante persone così o io sono stata talmente brava da trovarti , te unico o raro esemplare di uomo-ombra appiccicoso e muto, che mi segui senza parlare ovunque, senza dire una parola, che mi togli l’aria.. che mi fai morire!!!!????!!!!
Ma non hai nessun interesse? Ma non hai un cavolo da fare? Da pensare? …Ma chi ho sposato? eri così? lo sei diventato? Non ci capisco più niente, niente!!!!!