e le sere passano..

passi le sere a raccontarti, a parlare dei giorni andati, delle persone passate, con dolcezza, di ricordi vivi, e passi così tra  le mille parole viste e scritte,  senza rete, senza motivo , ti confidi i pensieri più intimi, come a recuperare  la lontananza del tempo,  ma allo stesso momento a scoprire che è qualcosa di strano e di nuovo,  e non c’è motivo per privarsene e non c’è nemmeno la voglia di farlo, non avrebbe senso costruire rimpianti per evitare complicazioni che non esistono,  e abbandonarsi alle grida del corpo che reclamano qualcosa che è di più,  che è nei gesti, nell’odore, nei modi, che è affetto, che non ha un nome… e  sentirsi vivi in due,  forse leccarsi le ferite, forse godersi un po’ di vita , forse volersi bene.. e chissene frega del non si addice e non si fa.. e con un colpo di tacco ti ritrovi a buttar via il mondo e a chiudere la porta , a accendere tutte le candele e   a far andare le cose dove devono andare.. e così sia, anche se la mente è ancora altrove, anche se le domande non hanno avuto risposte, anche se.. ma poi lasci che passino le ore, tra pelle e parole,  serene  come se fossero sempre state come se fossero la cosa più naturale che c’è… e scopri che  il sangue scorre, e non c’è malattia ma solo forse una piccola apatia dettata dal fatto di non avere interesse… di non volere niente che sia solo così per fare… tant’è che sei quella che se la tira davanti al mondo..  e ti viene da sorridere se pensi a lui che crede che ogni sera ti porti a casa uno diverso.. lo fa solo per trovare un pretesto  per poter stare un passo indietro, e poi pensi a lui che invece cerca qualcosa di interessante e lo chiede a te se lo hai trovato.. l’unica risposta che volevi dargli era .. sono io l’interessante ma tu…  cerchi altrove.. e ti viene da sorridere e metterti le mani sugli occhi perché  non si sa cos’è, ma va bene e fa bene… è… aspetti ancora le risposte e vorresti fare le domande, ma  se non è il momento taci…

un po’ sopra al cuore….

e mi sento così stupida a volte quando mi fermo a pensare.. e ogni volta cerco di non lo fare, ma poi mi guardo allo specchio e vedo i segni del tuo abbraccio intorno al mio corpo,  i tuoi occhi in fondo al mio sguardo, lì dove finisce il corpo e inizia l’anima, un po’ sopra al cuore e mi chiedo perché ci sei  rimasto, lì, ti sei seduto  su una panchina, anzi hai piantato una tenda…… da un po’ troppo tempo….  un opera incompiuta, un sorriso mancato, un bacio che non era un addio ma un arrivederci… e poi il niente,  persi nel mondo nelle proprie vite,  ognuno nel suo mondo distante solo una mezz’ora l’uno dall’altro.. ma lontani milioni di  pensieri e parole.. e poi ogni tanto appari.. e non so per cosa.. tre parole.. ma ci sei.. anzi ci siamo.. nella  mente… e   mille domande come una 15enne un po’  sognatrice, mi chiedo un milione di cose e poi mi rispondo che invece è solo un caso, non volevi dire niente più di quello che hai detto, forse.. o forse… e poi torno con i piedi per terra e sogno solo pochi istanti al giorno, e vivo tutte le ore, e poi mi chiedo quanto dovrò ancora girare in cerca dei tuoi occhi, del tuo sguardo della tua bocca,  e non so perché, non so se.. e non capisco, non ci posso nemmeno pensare a quanto sono idiota.. ma  sono così: fuori moda, forse, poco interessante,  quasi imbarazzante per quanto posso essere infantile, e ripasso  lentamente i si detti probabilmente troppo presto e i perché mai domandati, e le domande lasciate infondo alla gola, codarde da non uscire, non per paura delle risposte  ma per non essere invadente, maledetto vizio che non riesco a perdere..  Scolorirai anche tu, vero? dimmi che è così.. il tempo lascerà il vuoto intorno a quella tua immagine, a quel sorriso così speciale, mai troppo e mai di convenienza, al tuo ridere  che  se chiudo gli occhi riesco ancora a sentire, alle parole giuste al momento giusto, al calore del tuo corpo sconosciuto e familiare, al desiderio che con te se ne è andato e stenta a tornare,   e la sensazione dei tuoi capelli tra le dita, al tuo sfottermi e fermare ogni piccolo e timido tentativo di dirti spudoratamente ciò che è….. dimmi che tutto questo sparirà presto, non posso restare ferma qui, devo andare .. devo farlo.. e accantonare la mia voglia di cercarti per venirti a scoprire, per entrare in te e per convincermi che infondo non c’è niente di interessante da conoscere in te, ti prego dimmi che è così, che mi sono sbagliata, che eri un bluff, che non c’è niente di bello, che .. dimmi ciò che vuoi..  se riesci a convincermi sei un grande incantatore di serpenti, sei un po’ mago…  proverò a camminare senza voltarmi per vedere se me ne  posso andare, anche se  stenteranno a crederla gli occhi del cielo questa cosa qui, loro sanno dove guardare…!

meteore e brividi

per un bel po’ di tempo ho creduto che qualcosa si fosse rotto dentro di me, ho creduto di non essere più capace di provare emozioni; solo qualche mese fa  pensavo fosse impossibile sentire i brividi lungo la schiena, quasi mi ero rassegnata a questo, credendo fosse la condizione esistenziale che mi spettava, per decisione di chi non si sa; Nella mia testa pensavo che nessuno  avrebbe mai potuto farmi sentire quella sensazione bellissima che ti fa mancare il respiro, le forze, che ti stampa il sorriso ebete sul viso e annienta la capacità di intendere e di volere per qualche minuto …. forse rassegnata avevo anche sperato di vivere nel grigio… ma non ne vale la pena… perché se non cerchi e non chiedi poi capita che ti imbatti nell’inaspettato…. Io so di non essere capace di amare,  probabilmente, come ho sempre sostenuto e tutt’ora sostengo,  perché è come dire il pezzo mancante del puzzle non c’è e pertanto non ci riesco.. annego nella mia aridità e nel mio individualismo, mi faccio annientare dall’egoismo e mi faccio succhiare l’animo da chi non  sa dare niente.. però.. sono io, ho bisogno di essere viva, un ora, un giorno, un mese… ma viva… e se non so amare, pace,  vivrò solo di innamoramenti, infatuazioni e emozioni….. e  così quando credo  di essere arrivata al punto di potermi sedere indisturbata sul greto del fiume a osservare l’acqua che scorre ,  berne ogni tanto un sorso, solo per il piacere di sentirla fresca scendere in gola… ecco che   arriva la piena e bammm mi travolge… mille volte mi sono forse negata questo, mille volte non ero pronta mille volte sono fuggita.. ora  non voglio farlo, ho bisogno di vivere ….. e mi faccio  bagnare trasportare,  dimenticando che non va bene, non si può, non si deve, fa male .. perché bisogna che sia per due.. e dove sta scritto… il male non si sente,  è molto più grande il momento di sorridere e sentire il sangue che scorre, il corpo che si plasma ,che si rende affascinante senza che tu ci metta niente, i pensieri positivi e l’energia… e se poi non suona il telefono , bah si fa finta di niente, perché quel che c’è si prende e quel che non c’è si lascia andare via….  perché vivere è più importante….

piacevolmente DONNA

attendevo da tempo i brividi e speravo esistessero ancora, mi sentivo un bel fiore appassito per la mancanza d’acqua, avevo perso la voglia di credere che esistesse qualcosa di diverso…. poi ho dato retta a quell’istinto, rimandato indietro da tempo, ho fatto si che .. ci fosse… ho fatto si che fosse… quando  ho sfiorato la tua pelle, .. un piccolo brivido, era vero non era immaginazione.. avevo voglia di sfiorarla ancora di toccarla e poi percorrerla…. avevo voglia di  andare oltre.. oltre al tuo sorriso, e al tuo sguardo.. e trovarti così,  lontano dal caos di sempre, lontano dal sorriso mescolato alla gente, alla musica , al rumore di bicchieri e parole… mi ha fatto bene, mi ha fatto sentire.. mi ha portato piano rilassatamente verso te, uno sconosciuto che  non è mai stato tale,  a volte ci ho pensato, ma poi mai fino infondo .. e invece.. è stato così piacevole..  sorreggermi al tuo barccio e camminare con te, tra l’imbarazzo lieve dell’incontro e la  voglia di scoprire; come fosse Natale, e  fossi un  regalo da scartare, qualcosa di nuovo e  eccitante da esplorare.. ed è  così che è stato in quell’accompagnarmi al tuo braccio, per rendere più sicuri i mie passi tacco 13.. e un po’ di più,  mi sono persa nel desiderio di sfiorare le tue labbra, senza nessuna voglia di nascondersi dientro ad inutili reticenze,  mentre seduta davanti a te potevo indugiare sui tuoi particolari, sul tuo sorriso accattivante, sul tuo sguardo  cercando di scoprire cos’era che  mi costringeva ogni volta a  guardarmi intorno, con il desiderio di incrociarti, di scambiare due parole,  mai troppo vuote, mai troppo scontate.. e adesso ero autorizzata a  guardarti da vicino, finalmente, sentendo la tua voce, e capendo le cose che dicevi, senza alcuna interferenza..  sorpresa di trovarmi a “casa”, sorpresa di guardarti  e  continuare a non capire cosa mi attirava in te, ma sentirmi comunque sempre più attratta da quel sorriso che si stagliava sulla tua faccia,  ero serena e stavo così bene con me stessa (finalmente)  che… piano si faceva spazio in me il desiderio di.. avvicinarmi,  e così tra un bicchiere di vino e le tue parole…ho  iniziato a cercare di scoprire il tuo odore,  finchè  non ti sei avvicinato e  ho capito che potevo smettere di cercare,  la tua pelle si confaceva con la mia,  anzi  da sotto i vestiti il corpo rivendicava la sua libertà di  toccarti, e mentre salivo le scale saliva con me, con noi, il desiderio di  ascoltare quel grido e  mescolare un po’  di noi.. e così che è stato   ridendo  rilassatamene prendersi e perdersi in un unico momento di passione, e liberare anche l’ultimo  respiro perché diventasse un sospiro..  .. liberare il piacere, ricordarsi come si fa a lasciarsi andare totalmente, mentre la mia mente lo voleva il mio corpo  doveva recuperare certi movimenti e un po’ di spontaneità, ma in te ho trovato mani forti e  labbra morbide e carnose, ho trovato la tentazione,e  la gioia di cedervi… mi sono scoperta  ad avere ancora la voglia di giocare con quel piacere che libera la testa e i sensi, e mentre   gli spasmi  squassavano il mio ventre guardavo i tuoi occhi intenti a  carpire il piacere che mi stavi regalando, e in me saliva la voglia di ricambiare ,  brivido  dopo brivido..  finalmente nelle mani di un uomo, finalmente mi sentivo donna… autorizzata a essere donna, anzi liberata e fatta sentire “donna”… e poi ..  ma si.. e poi chi ha pensato più..   … ho sciolto le catene e mentre  tutto  si consumava..  beh mi sentivo bene… e bene sentivo te…  nel  buio che mi portava a casa,  non riuscivo a pensare ma solo a sorridere,  era un bel po’ che non mi capitava che ci fosse l’attenzione  su me e sul mio piacere, sul mio corpo,   che non fossi considerata un oggetto del solo egoistico piacere,  costretta in un certo senso a condurre i giochi a essere uomo, dalla cena, al  resto.. dal sorriso al piacere.. e invece per una sera  DONNA..  e come sempre  ho sostenuto, fosse anche solo finita così.. sarebbe una conquista.. perché non conta quanto, ma conta come.. conta l’ora, lo star bene, perché è questo  che mi piace che desidero…  e cerco di dribblare la sofferenza, finendo poi per caderci distrattamente, ma poi se riprendo il controllo di me, piuttosto mi fermo un pochino prima di .. ma mi godo l’attimo del bello che c’è.. e fosse anche solo un ora, una sera…  tu mi hai fatto bene.. bene sei..e  quel sorriso rimane tra quelli da mettere nel libro delle cose belle…quelli a cui magari si chiede la replica, ma a cui non si   deve chiedere mai  troppo,  un sorriso di quelli che si cerca per star bene e a quelli a cui si offre, si regala liberamente  la parte migliore !!!

te…

stamani mi sono svegliata con un pensiero di te nella testa, sul corpo e forse anche altrove… tu disteso nudo sul tuo letto sfatto dalla foga del nostro appartenersi , privo di forze, beato nel tuo sorriso, nato  dal nostro mangiarci di corpi appena consumato, con le ultime energie rimaste dopo una giornata di lavoro estenuante e una serata in compagnia di amici,  tu bello come non mai ,  un immagine meravigliosa che ho impresso nella mente, perché è così che mi piace pensarti fuori dai pensieri, io che mi rivesto  svogliatamente, tu che mi guardi , la voglia di te non si sazia, scoppia ancora dentro me, ma è ora ,  ti bacio ancora una volta prima di andare via, prima di lasciare lì ogni desiderio, mi sei rimasto dentro, però, mi sei entrato nelle viscere .. non so perché è successo non lo avevo proprio messo in conto , ma è così che è accaduto, e te ne sei accorto.. non so vivere diversamente mi viene così… e lì quella notte ti ho salutato ma ti ho tatuato in me per sempre,  sei scritto sulla pelle dell’anima, e non vai via.. lo sai e per questo vorresti usare la candeggina per cancellarti, ma non serve non funziona, accade e non c’è un motivo…

premessa….(1)

E sei Tu quello a cui ho aperto le porte , quello che ho lasciato entrare,  la tua  disinvoltura alla quale sono andata  incontro con l’incoscienza che ho;   la mia follia  persa nei tuoi sorrisi e smarrita in un attimo nei tuoi occhi che non hanno perso tempo ad incatenarmi,  adesso senza dover poi sfuggire, ma consegnandoti i polsi e l’anima spontaneamente,  e poi  ecco che  realizzo passo dopo passo, sospiro dopo sospiro,  che è  in te, nelle tue mani, che desidero perdermi…  e divento piccola, e divento donna, mi hai concesso di esserlo e lo sono, con le mie fragilità latenti, alle quali non concedo mai di uscire, con i miei occhi persi nel niente che aspettano l’indicazione della strada… mi abbandono alle tue mani portami dove vuoi… è lì che voglio andare…

il centro sta nel centro delle emozioni…. (2)

………………quando mi sfiori tra la gente,  quando rubo il tuo profumo , con un bacio lento, con poche parole sussurrate.. e quanto mi piace far chiacchere  mentre sento  che dalla punta delle tue dita nasce quella sottile corrente che mi fa sussultare, che mi regala quel brivido che si diffonde nel mio ventre ogni volta che ti penso, che ti guardo, che sorridi e che sorrido…. e mi piace da morire  quando cambia la tua espressione , quando la tua faccia da angelo, il tuo sorriso dolce, le maniere educate e cavalleresche,  si fanno sopraffare dal  desiderio  che si insinua nei tuoi occhi ti cambia i connotati, ed emerge il tuo fare fermo e deciso,  l’uomo che sa cosa vuole, mi fai voltare e in quello specchio l’immagine riflessa di noi non lascia spazio all’immaginazione, è pura carne e desiderio, è volersi appartenere per liberare ciò che è dentro  e non trova la strada per uscire… l’immagine di volersi così, ora e subito, volersi perché non si può fare altrimenti……e mentre cerchiamo di mangiarci la pelle, strapparla via, perchè è qualcosa in più, qualcosa che argina il mescolarsi del nostro sangue , della nostra passione, sfinirci di baci, trattenuti, non dati e ora finalmente liberi, ma troppi da  non saper che fare, nasce così l’infinito desiderio di voler entrare nel tuo corpo e restarci,come a scomparirci dentro mentre mi trafiggi con il tuo sesso e mi  abbracci di più,  e così annego tra le  tue braccia, nascondo la faccia nella tua spalla, mentre mi stringo così forte a te .. è qualcosa che difficilmente si spiega e che difficilmente si prova, non è di tutti i giorni, è il  banchetto della festa…il tempo si ferma, il mondo svanisce risucchiato indietro.. e finisse anche adesso,questo mondo, sarei nell’unico posto in cui vorrei essere, e ti succhio l’anima…  e mi fa morire quando i tuoi occhi si ribaltano all’indietro perdendosi nei meandri del piacere mentre  sospiri e mentre mi manca il fiato , il tuo non lasciare mai la presa, darmi sicurezza in ogni istante, guidare i miei gesti per la via del piacere sublime di entrambi, io sono questo prestito della vita,  piacere tra le mani che resta tale,  finchè  il tuo essere uomo  esalta il mio  essere donna,  lasciandomi andare  persa tra i capelli e tra le tue braccia, come da tempo non riuscivo a fare e come vorrei riuscire a fare di più perché il ghiaccio che era in me si sta sciogliendo , mi devo riabituare al piacere di me..  e percorro ogni centimetro della tua pelle, rubo attimi e particolari per poter studiare per poter  migliorare, perché la conoscenza dà modo di  liberarsi dei dubbi e delle limitazioni,… in questo girotondo che mi fa girar la testa mi viene solo la voglia di gridare  che è così che voglio stare,   il nostro incontro ha avuto solo la grande fortuna di esistere, e di farmi bene, tu mi fai venir  la voglia di sentirmi libera e ballare a piedi nudi sull’erba fresca,  e sento che questa voglia   rinasce là dove si appaga,   nuova e diversa in ogni dettaglio e piccolo particolare…. ti imploro  sii realtà , sii sogno.. sii follia..ma sii… qui ora.. si, non riuscirò mai a chiederti di domani, e nemmeno troppo di ieri,  ma di oggi si… di questo momento che è adesso.. sincero e vero… 

conclusioni…. (3)

……il barattolo delle farfalle l’ho chiuso, per sicurezza,  sbattono le ali ma non le faccio uscire chiedono e implorano, ma tu fuggi e non posso lasciare che ti rincorrano impazzite, non posso permetterlo, sarebbe un problema grosso per me e un fastidio infinito per te… perchè è così,  le cose belle, quelle che mi fanno stare bene a me sono concesse solo a gocce,  non è pessimismo è realtà, mi regalano emozioni  piccole e intense, che  mi fanno chiedere il bis, il tris, e quello che vuoi..ma va bene  così.. forse è così che devono essere le cose per farmi brillare e mi rassegno a questo vivendo la mia vita senza interfenze e godendo a pieno di ogni momento, sei una persona splendida e troverai il tuo equilibrio, io sono qui disposta ad essere  quell’anima di passaggio  che ti fa stare bene, perché tu fai stare bene me ,  e sono  felice di offrirti la mia confidenza e il mio bene, ne ho tanto da dare e non lo risparmio a nessuno, se non a chi mi fa del male… prendiamo il nostro piacere e facciamo scintille, perché questo è quello che desiderò di più  al mondo, non amo le promesse , ma amo le sorprese,  odio le bugie  e le cose dette o fatte a metà.. dico ciò che penso quasi sempre, e   se non lo dico è per il bene altrui, e a volte mio.. ma chi mi conosce bene, o è anche solo un buon osservatore si accorge subito che sto tacendo…  sono una donna semplicemente complicata e priva del libretto di istruzioni…solo da tempo non stavo così bene ed è  perfettamente inutile nascondere le emozioni; sono così brava a fare errori, che dire o non dire non fa certo eccezione,  c’è  qualcosa in questo mio essere che ancora non ho capito,  sicuramente, cercherò di capirlo, ma c’è tempo per pensare, oggi voglio vivere , sono in grado di gestire certe mie strane congetture, so cosa voglio, adesso lo so , c’ho pensato a lungo ma  osservando i mie passi bianchi sui sentieri verdi, la certezza è affiorata, mi sono detta ciò che non credevo di potermi dire.. … e con questo mentre scrivo  tu potresti anche esser già svanito nel nulla, scomparso come fosse il volo veloce di una farfalla, cercherò di non mi stupire di far poche domande e come mi si addice glissare, ma non prima di averti detto che  piacere averti incontrato sulla mia strada…. e mi sarebbe piaciuto che tu soggiornarsi di più in questa mia vita…

scrivere … di noi

Aspetto che arrivi l’autunno su una panchina umida del parco,  il cielo minaccia temporali, ma il vento sposta le nuvole e fa fare capolino al sole, l’aria è troppo calda, i pensieri troppo confusi, mi manchi, ma non mi manca il male che mi facevi , mi  manca quando ti abbracciavo, mi manca quando ti lasciavi andare e ridevi, e quando la tenerezza lasciava che una lacrima ti solcasse il viso, ma non mi mancano i tuoi inquietanti silenzi, le tue assenze, i ritardi, l’egoismo,  la tua distrazione, quella no, proprio non mi manca;

Mi manca, però, ancora la forza di scrivere di noi, di quel che ho cancellato perchè era troppo duro da tenere, ispido da accarezzare, troppo doloroso da sopportare.. perchè scrivere  è come ripercorrere il tempo che è stato, è guardare in faccia le cose brutte, la mia sofferenza  derivata dalla tua , i tuoi disagi , la tua immobilità, ma scrivere mi porta a pensare anche alle cose belle che per amor mio ho allontanato, i momenti in cui ci sei stato .. le cose belle che abbiamo condiviso, le sere sul divano, e quelle nei locali, le notti interminabili, le bottiglie di vino… sto cercando di fuggire da questo stillicidio di guai, sto conquistando pian piano la mia serenità, anche se io aspiro ad essere felice.. forse è solo l’aspirazione condivisa da tanti, ma non mi arrendo credo che ci sarà da qualche parte la mia felicità..  ho chiuso la porta, ma ogni giorno apro le finestre perchè possa entrare qualcosa di nuovo, qualcosa di  bello…

Sto facendo amicizia con me stessa ancora una volta, io e me usciamo insieme, soddisfacendo vicendevolmente i nostri bisogni, cercando di esaudre i desideri,  e provando a sognare… ci vuole un po’, come in tutte le relazioni, a trovare un nuovo equilibrio, ma io e me ci vogliamo bene e dobbiamo volercene sempre più.. ogni tanto ci facciamo un regalino per assecondare la nostra voglia di coccole… oggi una tisana uva nera  e fragola… una bella camminata  nel parco … e qualche parola… tutto questo per riuscire a non farsi risucchiare da tutta l’insoddisfazione che si respira in giro, la voglia di polemizzare, la ricerca affannata di un compagno….  per restare fuori da tutto quello che vedo intorno e che non mi piace per niente…  io e me per rimanere sempre un po’ estranei al mondo , quel tanto che mi porta a capire e ribadire che la vita è bella basta fare le cose che ci piacciono… !!!

e finisce…

scivola

Ed così che in una sera di inizio autunno,  mentre il giorno finisce, ho deciso di finire  anche questo stillicidio d’amore, questa sofferenza immane che ogni giorno cresceva nel mio stomaco svuotando il mio cuore e ammosciando il  mio sorriso,  è così che mentre tramontava il sole , ho lasciato cadere quelle parole, “E’ FINITA” sono cadute sulla mia scrivania, sono rotolate per terra, ti hanno accompagnato alla porta,  e quando si è chiusa  mi sono detta è finita,un altra volta ancora. Credevo che  fosse tutto sommato più facile, ma forse non lo è stato, non lo è ancora; quelle parole hanno svuotato la mia anima, ma non le hanno dato un immediato sollievo, l’hanno lasciata così  sospesa nel vuoto.. ho fallito,  ho creduto che potesse esserci un domani una pienezza di quello che penso sia amore,  felicità , e mi sono ritrovata con l’angoscia di essere ancor più sola di quando sono sola, con la tristezza di non essere ne’ capita ne’ apprezzata , con la disperazione di chi è sfruttato e usato dall’egoismo altrui; lo so la colpa è mia, e della mia maledetta abitudine di dare e dare e dare tutta me senza  risparmiarmi mai e senza chiedere mai niente.. solo sperando che sia apprezzato,  ma  comunque sia  ho sbagliato, ho fallito.. me ne vado che è quasi buio, chiudendo la porta e  la mente, per non pensare per un po’, per quel tanto che basta per non piangere più.

 Ho impiegato i giorni riempiendoli  di tutti i miei impegni,il lavoro, la casa, mio figlio, le amiche, tutto quello che può aiutare a non aver tempo per pensare, e poi ecco la pioggia che scivola sui vetri e piano sento  che scivola via  il groviglio  allo stomaco, scivola via quel senso di  vuoto, scivola via l’odore della tua pelle, scivola via il sapore dei tuoi baci, scivola via il calore dei tuoi abbracci, scivola via insieme a questo, l’abitudine di te e del’averti accanto, del pensare il mio tempo libero con te, scivola via la mia abitudine di preoccuparmi di te e dei tuoi malesseri, dei tuoi sbalzi d’umore… scivola via l’amore, quello che  c’era tra noi si affievolisce come il fuoco che si spenge, ho tentato di rinvigorirlo troppe volte e così poi piano piano non ha più la forza di riprendere.. mi dispiace perché ti voglio un mondo di bene, ma non è questo che basta alla mia vita, non basta che io ti voglia bene .. c’è la necessità di amare e essere amata, c’è la consapevolezza che la persona al mio fianco deve essere un valore aggiunto alla mia vita, e io alla sua, c’è la convinzione che essere in due non può far male… non così, non può farmi sentire in prigione.. non può…

 E allora lascio che scivolino via anche le lacrime dai miei occhi, che si facciano strada sulle guance, che bagnino le mie labbra, affinchè esca questo mare nero e lasci spazio dinuovo al blu del cielo.. ai sorrisi che mi mancano, alla speranza  che ci sia là fuori  qualcosa di speciale.. qualcosa per cui valga la pena..fare ogni cosa.. qualcosa che abbia un doppio senso e non  una sola corsia..